Federico Babina è un artista capace di mettere in relazione più creatività contemporaneamente.
Architetto, illustratore e grafico, nelle sue opere riesce ad offrire nuove connessioni tra l’architettura e discipline come cinema, poesia, psicologia, pittura.
Oggi ci soffermiamo però sulla sua interazione tra architettura ed acqua, grazie al progetto del 2017 Archiwater.
Se tra le ispirazioni a livello architettonico sembra scontato un riferimento alle case e le strutture di Frank Lloyd Wright, interessante è il riferimento alle antiche stampe giapponesi dell’arte Ukiyo-e.
Ukiyo significa “immagini del mondo fluttuante”, e si riferisce al periodo storico tra il XVII e la metà del XIX, quando nei pressi di Edo (la Tokyo attuale) si sviluppò questo movimento culturale, diventato forse il più iconico, almeno per noi occidentali, dell’arte giapponese.
Se nell’Ukiyo-e a fluttuare erano i piaceri effimeri o la transitorietà degli eventi più volte raccontati dalle stampe di Hokusai e degli altri esponenti, in queste illustrazioni a fluttuare sono le differenti strutture architettoniche.
Sospese sull’acqua sembrano ammorbidirsi le spigolosità geometriche tipiche del tratto di Federico Babina , mentre le vedute bidimensionali ricordano davvero molto le composizioni giapponesi sopracitate.
Come in Archiwater anche nelle stampe giapponesi l’acqua aveva una valenza fondamentale, le vedute della cascate fino alla celebre Onda di Hokusai sono validi esempi di quanto l’acqua ricoprisse un ruolo da protagonista anche nella tradizione giapponese.