C’è un’immagine che chi è stato ad Hiroshima non può cancellare dagli occhi, le sagome delle persone uccise dallo scoppio della bomba nucleare che si sono stampate sui muri come ombre.
Le ombre ed i fantasmi che abitano Hiroshima non sono solo nella testa di chi quel giorno disgraziato l’ha vissuto, ma si sono letteralmente impresse sui muri, i pavimenti, le scale della città.
Il fenomeno fisico è presto spiegato, si tratta di sagome causate dalla sovrapposizione dei corpi all’irraggiamento scaturito dallo scoppio, schermando le radiazioni termiche e lasciando dunque una “zona d’ombra” sulla parete retrostante.
Un esempio semplice per avere chiaro il fenomeno è quello di prendere la sagoma di una persona in cartone e appoggiarla su un foglio bianco. Ricoprendo il foglio di tempera e poi togliendo il cartoncino avremo impressa la sagoma, sostituendo al foglio le mura della città e alla tempera le radiazioni prodotte dall’ordigno nucleare è presto spiegata l’origine del fenomeno.
Sono tante le storie e gli attimi di vita che queste ombre raccontano, sostituitesi ormai a quei corpi spazzati via dal calore dell’esplosione.
Partendo da questo triste fenomeno possiamo meglio analizzare l’opera di un collettivo di artisti che ha deciso di operare la propria arte sui muri di un’altra città conosciuta per il più grande incidente nucleare della storia: Pripyat.
Gli artisti hanno voluto dedicare la maggioranza dei propri lavori ai bambini che hanno tristemente perso la vita in seguito all’incidente, impressionando le loro ombre sui muri come capitato ai cittadini di Hiroshima.
Traspare impotenza e pietà dai graffiti di questi artisti che hanno provato a ricordare una delle più grandi tragedie vissute dall’umanità, poche ombre a fare da monito sulle tantissime vite spezzate.
Foto by: Alex Cheban