Il 20 ottobre del 2016 (si, sono andato a cercare il biglietto) m’imbattei per la prima volta in Mine. Prima di quel giorno avevo visto solo l’intrigante trailer e sapevo che la regia del film era stata curata da due giovani registi italiani di cui non ricordavo però il nome. Mine è stato il mio colpo di fulmine 2016 e ancora oggi ricordo i brividi di quell’ultima mezz’ora finale. Mine è stato ed è il film italiano che più mi ha emozionato negli ultimi anni e che più ho riguardato, credo, grazie alla splendida edizione Blu ray autografata dai due registi Fabio Guaglione e Fabio Resinaro (alias Fabio & Fabio).
Per una volta il pubblico italiano ha saputo rispondere adeguatamente: oltre 200.000 spettatori per 1.409.266 euro incassati. Un risultato davvero soddisfacente per il duo milanese che si è subito lanciato in un altro progetto: Ride, di cui sono però solo sceneggiatori e produttori, mentre la regia è affidata a Jacopo Rondinelli.
Sempre 4 lettere, sempre folle. Se Mine vedeva la storia ruotare sostanzialmente attorno ad un solo personaggio, il marine Mike Stevens interpretato da un grandioso Armie Hammer, disperso nel deserto e con un piede su una mina antiuomo, Ride è stato girato interamente con l’ausilio di videocamere GoPro e prodotto da Lucky Red, da Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film Commission.
La sinossi: Max (Richelmy) e Kyle (Hughes) sono due riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000 dollari accettano senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di doversi spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza.
Il film uscirà a settembre.
Siamo di fronte ad un movimento di rinascita del cinema italiano di genere: Fabio Guaglione, Fabio Resinaro, Gabriele Mainetti (Lo chiamavano Jeeg Robot), Sydney Sibilia (la trilogia di Smetto quando voglio) e Matteo Rovere (Veloce come il vento). Questi sono solo i primi nomi che mi vengono in mente, i più noti forse tra i più giovani e talentuosi registi italiani. Il pubblico italiano ha la possibilità di partecipare a questa rinascita, ha la chance di mostrare che si può produrre anche altro rispetto alle solite commedie italiane, che un cinema di genere, adrenalinico, nel nostro paese è possibile. Basta con il solito brontolio all’italiana: il pubblico premi questi film o sarà l’ennesima occasione sprecata.
Arriverà il tempo della chiamata alle armi, per ora gustatevi il teaser trailer di Ride.