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Ciao Francesco, è un piacere riaverti con noi dopo la presentazione di Flupazzi! Come stai?

Bene, anche se mi sto lentamente sciogliendo nel mio caldissimo studio a Saronno. Finirà che andrò a lavorare al centro commerciale come dicono di fare agli anziani.

Tienimi un posto, anche la mia postazione pc non sta aiutandomi nel gestire questo caldo!
Oggi parliamo di Notturno, cos’è e come nasce questo progetto?

Notturno è un progetto iniziato un paio di anni fa, quando mi ero messo in testa di fare un calendario illustrato. Ci ho pensato su e ho capito che la notte poteva essere una cosa interessante, perché disegnare le luci e il modo in cui cadono sulle cose e si riflettono mi piace molto. Ho iniziato a disegnare e dopo qualche tentativo sono venute fuori una serie di scene di vita notturna ambientate in luoghi molto simili alla zona in cui abito, la provincia a nord di Milano, fatta di paesotti tutti appiccicati l’uno con l’altro. Insomma alla fine il progetto è piaciuto e di calendari ne ho fatti due, e ora ho raccolto tutta la serie di 24 disegni in una fanzine.

Quando hai capito che poteva essere interessante ritrarre questi scenari?

L’hinterland milanese è a mio parere una delle zone più brutte in italia, ma, nonostante questo, il suo particolare tipo di bruttura ha sempre avuto uno strano fascino su di me. Quando ho iniziato a disegnare ho pescato spontaneamente da questi panorami che ho negli occhi da sempre. E poi li trovo interessanti proprio perché sono brutti e non li disegna nessuno, anche se sono la quotidianità di tantissime persone. Se di giorno c’è un squallore senza via di scampo, la notte le luci artificiali nascondono le vere forme del paesaggio e creano uno strano ambiente, in cui tutti i luoghi sembrano uguali fra loro e a volte diventano quasi belli, con luci che sembrano piazzate apposta per esaltare alcuni scorci.

Raccontare la notte è una sfida che molti creativi accettano in ogni ambito, dalla musica al cinema, cosa ti piace disegnare del mondo della notte e cosa invece reputi ormai stereotipato e già visto?

Della notte mi piace disegnare soprattutto i giochi di luce che si creano quando si mischiano i diversi tipi di luce artificiale e naturale. Per Notturno ho escluso a priori le prime cose che vengono in mente quando si pensa alla vita notturna, gente che beve, i locali, il casino. Non mi interessava raccontare quel tipo di cose, perché si vedono spesso. Personalmente i momenti che mi affascinano di più sono quelli che accadono intorno a noi anche se non ci facciamo caso. E intorno a quella vita notturna dei bar che viene sempre raccontata c’è tutto un sottobosco di momenti di quiete prima che succeda qualcosa, un’attesa in auto, la pausa sigaretta, portare fuori il cane, studiare la notte. Cose che accadono nelle pieghe della vita quotidiana, che ci rimangono in testa anche se non ce ne rendiamo conto. Ho cercato di creare delle immagini che l’osservatore può completare, o di cui può immaginare degli sviluppi, più che delle situazioni definite ed inequivocabili.

Ti ho scoperto anni fa grazie alle illustrazioni scelte come copertine di tanti libri per ragazzi, ad oggi ne realizzi ancora?

Non spesso quanto vorrei, lavorare nell’editoria non è facile e per sbarcare il lunario mi sono trovato a fare cose molto diverse. Però è una cosa che vorrei fare di più perché mi piace molto. Intanto sto andando avanti ad illustrare le copertine di Shakespeare per Feltrinelli e nell’ultimo periodo mi sono trovato a fare diverse illustrazioni per album musicali, tra cui una per un singolo dei Planet Funk, “All on me”. Alla fine sono copertine anche quelle!

Cambiando argomento, uno dei tuoi progetti che seguo con davvero grande interesse è l’avventura grafica “Blue Volta”, come procede? Le poche immagini che ho visto sono incredibili e adoro come hai creato personaggi e location!

Grazie mille, Blue Volta è un progetto molto grande, procede un po’ a rilento ma procede! La novità principale è che non è più un’avventura grafica. L’anno scorso abbiamo mandato un prototipo del gioco a diversi publisher, tutti ci hanno detto che il progetto è molto valido ma nessuno si sentiva di investire in un gioco di quel genere, che ormai è un po’ datato. Quindi dopo un sacco di riflessioni abbiamo deciso di aggiornare il sistema di gioco.
Blue Volta ha ora degli elementi platform, è diventato qualcosa di più simile a Night in the Woods che ad un avventura grafica vecchio stile. Per quanto riguarda la parte grafica lo stile rimarrà lo stesso, ma cambierà un po’ il modo in cui dovrò progettare gli spazi, ci saranno più limitazioni prospettiche e alcuni livelli avranno elementi modulari. In questo periodo mi sto ingegnando per aggiornare gli ambienti di gioco al nuovo sistema mantenendone la spettacolarità. Puntiamo ad avere un alpha entro la fine dell’anno.

Fantastico, mi hai dato una grande notizia! Nuove idee e progetti futuri?
Come ti dicevo prima vorrei rimettermi sotto con le copertine, e poi ho un paio di idee per degli albi illustrati, devo solo trovare il tempo per progettarli a dovere!

Grazie per la chiacchierata, speriamo di parlare presto di nuove iniziative!

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